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La Zona Tortona del Fuorisalone ed i suoi laboratori

Il Fuorisalone di Milano non vuol dire solo design ma anche e soprattutto interi quartieri che si trasformano.

Sia di giorno sia di sera, infatti, migliaia di persone partecipano a party riservati e non, parlano di tendenze nell’arredare, affollano i marciapiedi, i cortili, le strade alla ricerca di nuovi spunti.

I luoghi prendono vita, come in Zona Tortona, dove la kermesse ha mosso i primi passi. A vedere Via Tortona e le vie adiacenti adesso sembra passata una vita da quando io e Andrea Moscatelli, ancora studenti universitari, vivevamo il quartiere. C’era il bar di Pippo, "La Cattiva Compagnia", in una vecchia casa di ringhiera tipica di Milano dove sul retro si apriva uno spazio all’aperto che dava su una bocciofila: lì spesso alla mattina andavamo a fare colazione e alla sera a bere parlando di architettura e scarabocchiando tovaglioli su cui nascevano progetti di sale da concerto, piazze, chiese, o ancora le nostre tesi di laurea… immaginando l’architettura di domani.

Non si parlava ancora di Fuorisalone: in Via Bergognone anni prima era sorto lo Spazio Armani, il SuperStudioPiù non c’era, nell’edificio ora occupato dagli uffici della Deloitte c’erano le Poste e io stesso in quegli anni mentre passeggiando davanti al cantiere del progetto di Cucinella assistevo allo sviluppo della trasformazione di questo quartiere. Il Mudec non esisteva, c’erano solo i laboratori del Teatro alla Scala.

Ora il bar di Pippo non c’è più, al suo posto c’è un ristorante e il palazzo è stato ristrutturato, ma il campo da bocce c’è ancora. Molti edifici sono stati recuperati, sono sorti ovunque nuovi posticini dove mangiare e nuovi spazi espositivi. Zona Tortona come altre di Milano in questo periodo è affascinante perché ti premette di entrare nei vecchi laboratori e nelle fabbriche e ripensare che anni prima lì dove ora c’è un’esposizione di design gli artigiani e gli operai si impegnavano nei loro lavori.

Quasi riesci a sentire il rumore delle macchine: basta infatti alzare gli occhi e vedere magari un carro ponte recuperato, tinteggiato di bianco, fermo, immobile, per pensare che non è immaginazione ma realtà attuale…

Il nostro Studio è nato in questo contesto, proprio in questa zona, negli anni ’90, in Via Novi, una traversa di Via Tortona, vicino Piazza Bergognone (solo da qualche anno ha cambiato location e in seguito denominazione nell’attuale Architetto Moscatelli & Partners). Ne sono passati di anni e di cose ne sono successe e lo spirito di innovazione, ricerca, sperimentazione che ha contraddistinto il Fuorisalone lo leggo ancora ogni anno in alcune installazioni e in certi laboratori dove si espongono gli oggetti.

Il Fuorisalone di Via Tortona offre diversi spunti interessanti per una visita tra i negozi allestiti al riguardo e i vari cortili: tecnologia automobilistica, legno, ricerca delle forme ed energie rinnovabili, la Lexus ha allestito uno spazio dove innovazione e sostenibilità si sposano con cibo-idrogeno… da vedere e provare!

Al SuperStudioPiù è allestito uno spazio di Material Connexion, il più grande centro di ricerca e consulenza sui materiali e i processi produttivi e sostenibili che promuove la creazione di contatti tra i produttori di materiali e i potenziali utilizzatori…

Gli spazi del SuperStudioPiù offrono innumerevoli occasioni per immergersi in luci, suoni, colori e oggetti naturali. Anche quest’anno il green è sempre più sentito, uno su tutti un laboratorio in Via Novi, il Sensorial Carpentry, dove sperimentare il taglio della legna e quando entri sei sopraffatto dal meraviglioso profumo di legno…

Ai prossimi luoghi… Fuorisalone!

Riccardo Stefano Bonetti